Parlo quasi sempre di cibo, spesso anche di birra, ma di vino molto poco. Proprio per questo appena ho saputo che quest’anno organizzano qui a Roma uno degli eventi enologici nazionali più importanti: I migliori vini italiani, ho deciso di documentarmi.

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Le guest star dell’evento saranno i prodotti della Giordano Vini, azienda del gruppo IWB (Italian Wine Brands) tra cui il Primitivo di Manduria (Ha vinto doppia medaglia d’oro al Finger Lakes International Wine Competition (Rochester, USA): tocca che lo assaggio!).

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Cercando di diventare un’esperta (navigando su internet) sono imbattuta più volte su questo brand, e ho pensato un motivo ci sarà! Pare che siano leader nel settore e vi racconto il perché, ovviamente con una lista:

  • Hanno sede in una delle più suggestive zone del nord Italia, entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO: Valle Talloria di Diano d’Alba, ai piedi delle Langhe, in Piemonte.
  • Da alcuni anni hanno un’altra sede nel cuore della Puglia, a  Torricella, dove producono vini importanti quali il Primitivo, il Negroamaro ed altri vini della tradizione vinicola locale.
  • Hanno la Certificazione di Qualità ISO 9001  che assicura che l’Azienda Giordano svolge la propria attività di produzione e di commercializzazione di vini e specialità alimentari nel massimo rispetto della “qualità”, a totale beneficio del cliente e consumatore.

 

Per tutti i miei lettori vegetariani e vegani non preoccupatevi, lo so cosa state pensando: “Ci sono o no componenti di derivazione animale?” Ho chiesto direttamente al brand e spero me lo facciano sapere il prima possibile così da decretare se sono anche vini #crueltyfree e non solo di qualità.

Ah spulciando sul loro sito ho trovato che fanno delle offerte per San Valentino, sia mai che non avete ancora pensato cosa regalarlo al vostro amore.

Tornando all’evento, un’altra curiosità che ho scoperto è che i vini partecipanti a I migliori vini italiani verranno premiati secondo il metodo di degustazione scientifico creato da Luca Maroni, sensor analyst (fa quasi paura ‘sta parola!). I criteri si basano sul principio che la qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore e sui tre parametri di Consistenza, Equilibrio e Integrità.

#patatabollente per una volta si abbufferà di vino e non di cibo. E voi?

Buzzoole